MARSALA PROTAGONISTA A BIELLA
All’Agorà Palace di Biella, Diego Maggio, rappresentante del Consorzio di tutela del vino Marsala, ha presentato il vino simbolo della terra siciliana, raccontando la sua storia. Un vino che sa regalare grandi emozioni
Splendida serata all’Agorà Palace Hotel di Biella, che ha visto protagonista un eccezionale ospite d’onore, Diego Maggio, che per due ore è riuscito a trasportare virtualmente l’intera sala di auditori nella sua terra, la Sicilia, raccontando aneddoti e storie di una delle sue perle: il Marsala.a nascita del Marsala risale al 1773 quando un commerciante inglese, John Woodhouse, fu costretto, a seguito di una tempesta, a cercare riparo con il suo brigantino “Elisabeth†nel porto di Marsala. Durante questa sosta lui ed il suo equipaggio ebbero modo di gustare questo vino locale, forte, maturo e solare: il “perpetuumâ€. Questo metodo di invecchiamento consisteva nel rabboccare le botti che contenevano una parte del vino consumato durante l’anno con il vino di nuova produzione, in maniera da conservare le caratteristiche originarie. L’operazione si ripeteva poi negli anni a venire, cioè “in perpetuoâ€.
Woodhouse decise di spedire a Liverpool una cinquantina di barili, addizionando al vino l’acquavite di vino al fine di preservare le caratteristiche durante il viaggio di ritorno. Gli inglesi decretarono al Marsala un successo trionfale alla pari di altri prodotti provenienti da quella fascia climatica da loro stessi chiamata “the sun belt†– la cintura del sole che dal Portogallo si estende fino alla Turchia. “Fortified winesâ€: furono così definiti i vini nati in questi territori da sapienti miscele fra il mosto e l’acquavite di vino; perfino l’ammiraglio Nelson festeggiava la vittoria di Trafalgar con un bicchiere di Marsala. Il primo italiano che iniziò la produzione, in concorrenza con le aziende inglesi, fu Vincenzo Florio nel 1833. Successivamente la Florio acquisì lo stabilimento della Woodhouse diventando il primo produttore per importanza. Nacquero poi altri produttori locali: Rallo nel 1960, Arini nel 1875, Pellegrino 1880, nel 1920 la Cinzano acquisì le cantine Florio. Il Consorzio per la tutela del vino Marsala Doc nasce nel 1963 e questo vino diventa nel 1969 la prima Doc nella storia vinicola italiana. Si produce in quasi tutta la provincia di Trapani con esclusione di Alcamo, Egadi e Pantelleria.
Le caratteristiche e le tipologie del Marsala sono qui riassunte:
Vitigni:
nel Marsala oro e ambra: Grillo, Catarrato, Inzoglia
nel Marsala rubino: Perricone, Nero d’Avola, Nerello Mascalese
Il marsala è un vino liquoroso perché alla fine della fermentazione si procede con l’aggiunta di alcool etilico di origine vitivinicola e/o acquavite di vino senza addizioni di mosto cotto e/o concentrato e di sifone. Per questo motivo viene denominato “vergineâ€.
Tipologie di Marsala:
Vergine con almeno 5 anni di invecchiamento
Vergine riserva con almeno 10 anni di invecchiamento è ottenuto solamente da uve a bacca bianca e con semplice aggiunta di alcool e/o acquavite di vino senza addizioni di mosto cotto e/o concentrato e di sifone. Per questo motivo viene denominato “vergineâ€.
Marsala conciato: dopo la fermentazione si può aggiungere etanolo, mosto cotto mistella o sifone, miscela di mosto di uva tardiva, mosto concentrato e viene commercializzato nei seguenti tipi:
- fine minimo 1 anno di invecchiamento
- superiore minimo 2 anni
- superiore riserva minimo 4 anni
Queste ultime denominazioni si suddividono a loro volta ancora a seconda di:
Colore
oro: con uve a bacca bianca e non è consentita l’aggiunta di mosto cotto
ambra: con uve a bacca bianca ed è consentita l’aggiunta di mosto cotto superiore al 1%
rubino: con uve a bacca nera più un massimo del 30% di uve a bacca bianca, vietata l’aggiunta di mosto cotto
Residuo zuccherino
secco con zuccheri inferiori a 40 gr/l
semi secco con zuccheri superiori a 40 gr/l
dolce con zuccheri superiori a 100 gr/l
Maggio, rappresentante del Consorzio di tutela del vino Marsala, dirigente d’affari istituzionali e legali in provincia di Trapani, docente al master per aziende vitivinicole alla facoltà di economia dell’università di Palermo, scrittore, ha presentato anche il suo libro “Ragioni e sentimenti nella Sicilia del vinoâ€.I campioni degustati in occasione dell’evento sono stati:
MARSALA VERGINE MARTINEZ
colore ambra, il vino si presenta limpido e consistente, l’alcool non è invasivo, il naso evidenzia fico secco, albicocca matura, miele, candito con note agrumate. In bocca si sente l’ossidazione nobile, la resina, lo zolfo e anche la caramella mou. I vitigni impiegati sono catarrato, grillo e inzoglia.
MARSALA VERGINE “TERRE ARSE†FLORIO
ambrato, consistente,cristallino, al naso rispetto al precedente si presenta più floreale, frutta secca, arachidi, caramello, mandorle tostate. In bocca più morbido rispetto al Martinez, molto fine. Aromi di biscotto all’amaretto, caramello, sapido e molto lungo. Viene utilizzato solo il vitigno grillo. Le vigne che danno le uve per questo vino sono piantate su zone costiere. Da abbinare ad un gorgonzola, pecorino o parmigiano stagionato
MARSALA SUPERIORE SEMI SECCO INTORCIA
colore ambra intenso, limpido, consistente, al naso si evidenziano note di fico secco, pasta di mandorle, miele, cioccolato, liquirizia. In bocca sentori spiccati di uva sultanina sotto spirito, caramello, frutta secca. Anche per questo vino viene utilizzato solo il vitigno grillo.
MARSALA SUPERIORE RISERVA SEMI SECCO “TARGA†FLORIO
nato in relazione alla famosa corsa automobilistica, questo vino è il più dolce della gamma dei Florio. Color ambra intenso, limpido, consistente, al naso sentori di dattero, candito, frutta secca, arachidi, floreale, con una nota agrumata di pompelmo. In bocca è morbido, caldo, si percepisce la frutta secca come le arachidi tostate. Durante la degustazione viene servito un piatto con diversi biscotti,fichi ,datteri . L’abbinamento preferito risulta essere con la pasta di mandorle
MARSALA SUPERIORE RISERVA DOLCE PELLEGRINO
migliore vino dolce al Vinitaly di quest’anno, si presenta con un vivace colore oro, sentori di caramella alla coca cola, miele, sentori floreali. In bocca esplodono sensazioni uniche che vanno dal torbato al balsamico, dal miele di castagno al fico secco. I vitigni utilizzati sono grillo e inzoglia. Dicesi vino da meditazione ma con la pasticceria trova la sua giusta collocazione
MARSALA SUPERIORE RISERVA DOLCE BUFFA
all’aspetto visivo si presenta velato, il naso evidenzia l’albicocca essiccata, il miele, la papaia. In bocca la prima sensazione è un fruttato dolce che si modifica poi in frutta secca. Merita le stesse considerazioni del vino precedente in fatto di abbinamento e …di meditazione
Il relatore ha sapientemente impostato questa serata per offrire una comparazione e lettura del Marsala nelle sue differenze. Ciò ha permesso di capire le diverse tipologie (vergine, semi secco, dolce), di valutare i diversi stili ed il ruolo svolto dalle tecniche di produzione con le relative diverse uve impiegate. Da questo si evince l’ottima qualità espressa negli ultimi anni dai migliori produttori che hanno definitivamente lasciato alle spalle quei periodi in cui il marsala era ricordato come un vino adatto solamente per cucinare.
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